Mi chiamo Fabio Grandi, sono nato nel 1954 a Marcaria, in provincia di Mantova, dove tuttora vivo.
Per oltre quarant’anni ho esercitato la professione di medico, ma fin dai tempi del liceo ho coltivato un’altra grande passione: la fotografia.
Tutto è iniziato in un piccolo laboratorio amatoriale e con una macchina analogica Lubitel 6×6. Da allora, la fotografia è diventata il mio modo di osservare e raccontare il mondo.
Nel tempo, la mia curiosità e il desiderio di scoprire mi hanno portato a viaggiare nei cinque continenti, trasformando ogni esperienza in un racconto per immagini: volti, paesaggi, emozioni, silenzi.
Oggi continuo a fotografare per conservare la memoria di ciò che è autentico e condividere, attraverso ogni scatto, la bellezza del mondo così com’è.

Scopro la fotografia al liceo, in un laboratorio amatoriale. Con una Lubitel 6x6 e tanta curiosità, allestisco la mia prima camera oscura in casa.

Mentre lavoro come medico di base, inizio a viaggiare in tutto il mondo. I miei viaggi diventano reportage, unendo passione e osservazione.

Passo al digitale e fotografo con la mia Nikon in spalla. Inizio un lungo percorso fotografico tra culture, volti e paesaggi.

Una mia fotografia, La Vacca Sacra, viene pubblicata su National Geographic. Un traguardo che celebra anni di esplorazione e ricerca.

Scopro il Nepal, terra di spiritualità e bellezza. Ci torno spesso per raccontarne le persone, i luoghi e l’anima.

Espongo in varie sedi tra cui: • M.A.D. – Mantova Arte Disegn • Il Torrazzo – Commessaggio, con la mostra “Il giro del mondo in 90 scatti”
Con migliaia di fotografie e decine di Paesi visitati, ogni immagine rappresenta un tassello del mio percorso umano e fotografico. Attraverso il reportage, cerco di fermare il tempo, catturare lo sguardo, il gesto, il paesaggio… e condividerlo con chi osserva.
Raccontare il mondo con uno sguardo autentico, curioso e umano, per valorizzare la diversità, la bellezza e la spiritualità delle culture e dei paesaggi che ci circondano.
Viaggiare per osservare, osservare per raccontare. La fotografia è il mio strumento per fermare il tempo e condividere emozioni che superano le barriere geografiche e culturali.
Passione, autenticità, rispetto, esplorazione, consapevolezza. Ogni scatto nasce dall’incontro tra empatia e luce.